“Che cosa ho un testa”? Tanta confusione!

“Che cosa ho in testa” di Alberto Rollo, l’ennesimo libro che compro per la bella copertina. Si tratta di una raccolta di 30 autori che con racconti, saggi, interviste, raccontano cosa hanno in testa, quale sia la loro visione del futuro. Alti e bassi, alcuni racconti mi hanno ispirata, altri annoiata a morte. Cito dalla prefazione:

l’unico modo per tirarsi fuori dalla merda in cui affondiamo con gioia è fare qualcosa di pratico. Non teorizzare, ma costruire una comunità in cui valga la pena vivere.

Federico Baccomo

Ironia allo stato puro, immagina le classifiche dei libri più venduti con annesse recensioni e prende in giro il fatto che i lettori vogliono

sentirsi dire quello che sanno già. Che la vita è dura, che innamorarsi è bello

con la sua ironia fa pensare al fatto che gli algoritmi dei social non fanno altro che riproporci gli argomenti che preferiamo, portandoci in una spirale di continue conferme del nostro monopensiero. Anche per questo amo le librerie, posso prendere libri senza che nessun algoritmo mi consigli cosa preferire! “Che cosa ho in testa”: un uomo intelligente e ironico!

Paola Cereda

Il suo racconto è toccante, una donna del sud che ha imparato a stare “Citta”, sottomessa prima al padre a poi al marito imposto dalla sua famiglia. Ha quattro figli, l’unico maschio a Reggio Calabria col padre a fare “servizi” per conto del mafioso di turno. La figlia Irene però è venuta “storta” dice alla madre:

“ci campiamo da sole, ché fimmina non è meno di masculo” Ha in testa l’idea storte che le fimmine possono scegliere che cosa studiare, chi amare, a quale Stato portare rispetto nella convinzione che lo stato debba rispettare.

Questa donna si pentirà per dare un futuro alle figlie lontano da quella terra che non le rispetta. Bellissimo racconto! “Che cosa ho in testa”? Una donna forte!

Fabio Geda

Fabio Geda ci racconta la storia di Luca Streri, un impiegato di banca che lavorava a Ginevra. Nel tempo libero parlava con gli amici di un mondo migliore, un giorno ha deciso di mollare tutto e andare in India a fare quello che, secondo lui, era importante.  Dove oggi fa microcredito.

è stato saltellando tra i due paesi che ho cominciato a confrontarli e che mi sono accorto che una delle differenze più marcate tra la nostra cultura e la loro ha a che fare con l’atteggiamento. […] gli italiani sono molto più aggressivi e lamentosi degli indiani. […] il problema sono lo sguardo e la percezione. Il problema è la fiducia.

Così è nato mezzopieno una rete della positività, ho dato un po’ uno sguardo al sito e credo che, per dare notizie al 100% positive, da notizie parziali distorcendo in parte la realtà. Per esempio nel rapporto sull’efficienza energetica non compaiono i paesi come la Norvegia, o in quello sulla crescita delle donne in parlamento o nei consigli di amministrazione non cita il fatto che questo sia stato raggiunto grazie a una legge sulle quote rosa. Sono d’accordo nell’enfatizzare il lato positivo, ma penso che i fatti vadano comunque spiegati. “Che cosa ho in testa”: un uomo che si mette in gioco.

Veronica Raimo

Veronica Raimo racconta di una donna, Anita, che compie un attentato terroristico contro un gruppo di uomini mussulmani in preghiera. Un rovesciamento della realtà. Da questo nasce la riflessione della giornalista che sta andando ad intervistarla. La riflessione di una donna “borghese” col  suo lucidalabbra “cruelty free” su “Dove abbiamo sbagliato?” forse la tinta non era così importante. “Che cosa ho in testa”: una donna che si mette in gioco.

Il mio sciampo “ecofiendly” “cruelty free” ecco “Che cosa ho in testa”!

Perché leggerlo

La mia prima riflessione è stata sulla solita mancanza di donne… su trenta autori solo sei sono donne, un misero 20% ho pensato. Ieri, in gita da Feltrinelli, ho fatto un po’ più di attenzione a quali fossero i libri scritti da donne, mi sono ritrovata ad osservare la parete di libri sulle donne, l’unica a maggioranza femminile come anche in questo mio blog. Nella classifica dei dieci libri più venduti c’è una sola autrice, Chiara Gamberale. Anche riguardando i libri che ho letto in questi anni la maggior parte è scritta da uomini. Sto pensando di leggere più libri scritti da donne. E’ una cosa femminista o no?

Buona lettura

Pubblicato da angelaserra

Sono un'ingegnera aerospaziale, appassionata di innovazione e sostenibilità. Sono esperta in tecniche di riduzione costi, come Action Work Out (AWO) e TRIZ (Teoria della soluzione inventiva dei problemi), mi occupo di Turbine a Gas da circa 6 anni. Amo lavorare in gruppo, condividere e fare rete con le persone!

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