“SimonEthica” ovvero non giudicare un libro dalla copertina

“SimonEthica” di Francesco Pastore mi è stato regalato un anno fa, da Matteo Lucherini e Adolfo Guarnieri in occasione di un seminario sull’importanza della Responsabilità Sociale delle aziende organizzato dalla mia amica Chiara Ferretti. “SimonEthica” ha una copertina non proprio attraente, e così è rimasto sulla libreria a prendere polvere per diversi mesi. Alla fine, come spesso mi accade,  dopo avere letto “Homo Deus” mi sono ricordata di questo libro e ho deciso di leggerlo in cerca di un possibile futuro meno fosco di quello dipinto da Harari.

“SimonEthica” la copertina non è un granché in compenso il contenuto è proprio interessante!

La brigata dei ribelli

Intanto ho capito che esiste un grande movimento di che vorrebbe far sì che i manager non pensassero solo alla trimestrale di cassa.

Le aziende cercano per lo più di massimizzare la ricchezza degli azionisti, un obiettivo che appare inadeguato sotto molti aspetti. Come catalizzatore emotivo, la massimizzazione della ricchezza non ha il potere di mobilitare appieno le energie umane; è una difesa insufficiente contro i critici che mettono in dubbio la legittimità del potere societario; e non è abbastanza specifica o pressante da spronare al rinnovamento. Per tutte queste ragioni, le prassi manageriali di domani dovranno concentrarsi sul conseguimento di obiettivi nobili e socialmente rilevanti.

Qui trovate le 25 sfide principali teorizzate da questi “Ribelli”.

Secondo “SimonEthica” la nascita della Corporate Social Responsibility (CSR) si deve a Henry Ford: nel 1919, voleva dare parte dei dividendi ai dipendenti sotto forma di aumento di stipendio, affinché potessero acquistare le automobili che la sua stessa fabbrica produceva. Dodge fece causa alla Ford in quanto per lui (ed evidentemente secondo la legge) la missione dell’azienda era produrre dividendi per gli investitori, non doveva essere un ente caritatevole.

Oggi molti vedono la miopia di cent’anni fa:

La nuova sensibilità verso le esigenze dei clienti-consumatori non si pone in contrasto o in alternativa al profitto, ma è ormai abbastanza pacifico che debba essere considerata una delle modalità con le quali questo si realizza.

Etica e business

Per molti l’etica esiste solo se collegata alla religione, io concordo con “SimonEthica”:

essenziali i principi di autonomia, consapevolezza e responsabilità […] i valori fondamentali sono già parte integrante dell’uomo stesso e che, conseguentemente, prescindono dall’essere credente.

La legge stessa è un importante fatto morale che dovrebbe scongiurare l’affermarsi della pura sopraffazione. Allo stesso modo i manager che dovrebbero effettuare scelte per il bene comune, in realtà talvolta prendono direzioni opposte spesso guidate dal raggiungimento di obiettivi di breve termine. L’esempio che mi riguarda da vicino è la decisione di Jeff Immelt di continuare a pagare dividendi nonostante la mancanza di liquidi dovuta ad errate acquisizioni. Oggi (2 dicembre 2018) le azioni General Electric hanno raggiunto il minimo storico dagli anni 90!

La buona reputazione è ormai più importante dell’immagine. Si basa non solo sull’azienda ma anche sulla reputazione delle persone che ci lavorano

La correttezza e la fiducia sono elementi fondamentali per la collaborazione alla costruzione di un vantaggio competitivo comune.

La visione che si basa solo ed esclusivamente sul profitto a breve termine si scontra con quella (che io preferisco) in cui l’azienda deve avere dei valori etici con i quali non può scendere a compromessi. Il difficile diventa scegliere i giusti valori, che possono essere differenti in funzione delle diverse realtà in cui opera l’azienda e dei prodotti che realizza, ma che devono essere condivisi e praticati da tutti

Quanto guadagno con la CSR?

Questo il tipico commento che mi sono sentita fare discutendo la questione. Ora finalmente ho la risposta, un citazione di Clint Eastwood:

Se vuoi una garanzia comprati un tostapane

Non c’è una garanzia che la CSR faccia guadagnare l’impresa, c’è invece un’alta probabilità che il non applicarla possa distruggerla. Ormai molte aziende sono guidate dal “mercato”, l’opinione pubblica sposta capitali.

Perché leggerlo

“SimonEthica” affronta in modo chiaro e con diversi esempi l’importanza dell’etica nel business, non ultimo, vale la pena leggere la lista di film sul tema proposti in appendice. Consiglio assolutamente la lettura dell’articolo di Porter e Kramer sul vantaggio competitivo dato dall’integrazione sociale dell’impresa, anch’esso riportato integralmente in appendice. Non basta più avere un vantaggio competitivo, le imprese oggi sono sempre più chiamate a creare un valore condiviso.

Buona lettura

Pubblicato da angelaserra

Sono un'ingegnera aerospaziale, appassionata di innovazione e sostenibilità. Sono esperta in tecniche di riduzione costi, come Action Work Out (AWO) e TRIZ (Teoria della soluzione inventiva dei problemi), mi occupo di Turbine a Gas da circa 6 anni. Amo lavorare in gruppo, condividere e fare rete con le persone!

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