“Problem Solving strategico da tasca” come risolvere problemi insolubili

“Problem Solving strategico da tasca” l’arte di trovare la soluzione a problemi irrisolvibili

Problem solving strategico da tasca
Gli scacchi, il gioco di strategia per antonomasia – Problem solving strategico da tasca

Bellissimo libro di Giorgio Nardone, fondatore del Centro di Terapia Strategica, che affronta la soluzione dei problemi. Da quando ho cominciato a studiare il TRIZ sono molto interessata a capire e sviluppare metodologie che permettono di trovare soluzioni innovative ai problemi. Questo libro è un piccolo manuale di strategie spesso applicate alla soluzione di disfunzioni mentali o comportamentali. Il bello è che queste strategie si adattano alla soluzione di problemi tecnologici o di dinamiche aziendali. Lo stratega di riferimento è Alessandro Magno l’uomo che conquistò il mondo conosciuto, talvolta senza combattere le battaglie. L’esempio, che non conoscevo, è la presa della rocca Sogdiana incastonata tra lisce pareti di roccia che portò all’invenzione della scalata con chiodi e corda.

La definizione del problema

La strategia di Problem Solving parte dalla sua definizione. Sembra banale ma non è sempre facile che un team concordi su quale sia il problema reale, ognuno può vederne solo una parte.

Una volta definito il problema va concordato l’obiettivo:

La soluzione ideale

Quale sarebbe la realtà concreta che farebbe ritenere l’obiettivo raggiunto? Questi sono esattamente i primi due passi del TRIZ.

Valutare le soluzioni già tentate

La grande novità (almeno per me) consiste nel valutare le tentate soluzioni. In questo modo si vedrà chiaramente cosa ha funzionato e cosa no. Alcune delle tentate soluzioni che non avevano funzionato in passato, potrebbero ora funzionare? Oppure una variante delle soluzioni tentate in passato?

Come peggiorare?

La domanda chiave diventa cosa posso fare per peggiorare ulteriormente la situazione? La risposta a questa domanda è solitamente continuare ad agire come sto agendo ora. Dovrebbe essere uno stimolo a cambiare.

Lo scenario Ideale

Dobbiamo cercare di immaginare come cambierebbe lo scenario: la mia vita, l’azienda, il prodotto, se riuscissi a implementare la soluzione ideale. La tecnica serve per

liberare la pura immaginazione, per poi selezionarne gli aspetti realizzabili concretamente.

Può anche servire per capire gli effetti collaterali, per esempio se tutti usassero il biocarburante il prezzo del grano andrebbe alle stelle e la temperatura della terra salirebbe di 1.5°C

Un passo alla volta

Come diceva qualcuno:

Come si fa a mangiare un’elefante? Un pezzo alla volta. (proverbio Africano)

Per risolvere un problema è importante fare il primo passo. Cominciare a cambiare dimostra che il cambiamento è possibile.

La tecnica dello scalatore

Un altro trucco che ci propone Nardone è la tecnica dello scalatore. Partire dalla fine per arrivare all’inizio. Pare che gli scalatori quando non sanno come affrontare una salita difficile, prendano la carta e traccino il percorso partendo dalla vetta per poi discendere lungo la montagna.

Perché leggerlo?

Il libro presenta alcuni esempi davvero illuminanti, come il combattente che teme gli avversari, salvo poi diventarci amico e scoprire che anche loro temono lui! Per la serie

Conosci il nemico come conosci te stesso. Se farai così, anche in mezzo a cento battaglie non ti troverai mai in pericolo.

Sun Tzu, L’arte della guerra, ca. V sec. a.e.c.

Ho provato a suggerire l’applicazione della tecnica del Problem Solving Strategico durante un “esperimento” di innovazione e devo dire che ha dato i suoi frutti.

non mi resta quindi che augurarvi

Buona Lettura!

Pubblicato da angelaserra

Sono un'ingegnera aerospaziale, appassionata di innovazione e sostenibilità. Sono esperta in tecniche di riduzione costi, come Action Work Out (AWO) e TRIZ (Teoria della soluzione inventiva dei problemi), mi occupo di Turbine a Gas da circa 6 anni. Amo lavorare in gruppo, condividere e fare rete con le persone!

Una risposta a ““Problem Solving strategico da tasca” come risolvere problemi insolubili”

  1. Per il mio carattere ho sempre odiato le formalizzazioni rigide o le lunghe liste castranti di “requisiti” impossibili da soddisfare in pieno..
    Nella soluzione di un problema ho sempre cercato di agire nella massima libertà.
    Spesso ho mutuato soluzioni da settori diversi da quello in cui mi sono trovato ad operare
    valutando su parti o macchine già funzionanti le possibilità di applicazione al mio caso.
    In una vita professionale fatta tutta di prototipi o piccolissime serie, non potevo fare diversamente.
    Comunque, anche nella produzione di serie, che non è il mio campo, credo sia utile almeno in prima battuta partire da componenti complessi d’acquisto in quanto con quelli si comprano anche tutti i tentativi, le imprecazioni, le ottimizzazioni che qualcun altro ha già fatto per te senza dover ripercorrere tutto il cammino. Ovviamente sempre focalizzati sul proprio obiettivo. Chiaro che la mia è un’esperienza da impiantista di automazione più che da costruttore, ma proprio questo aspetto è importante per dare al prodotto anche facilità di manutenzione e di uso che spesso vengono trascurate.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.