“L’attesa” una donna che riflette sulla vita

“L’attesa” è un racconto che ho scoperto durante una pausa pranzo con Federica Sazzini e Antonietta Paulozza.

“L’attesa” un piccolo contributo a “L’eredità delle donne”

Federica scrive per “Prospettive” il mensile dell’Ordine degli ingegneri di Firenze. Forse proprio perché siamo tutte e tre ingegnere abbiamo bisogno ogni tanto di abbandonare la nostra razionalità e sfogare il lato artistico e creativo. Io in questo blog, Antonietta nella sua passione per il teatro e Federica nella scrittura di bellissimi romanzi come “L’attesa”.

La pazienza

12:17

La pazienza non ricadeva di certo tra le virtù di Costanza. O
meglio, era paziente per cose che avrebbero fatto infuriare don-
ne ben più mansuete di lei, ma la pazienza, quella che riesce a
rimettere in pace un cuore agitato, ecco, quella non l’aveva.
In attesa nella sala di un consultorio di quartiere, spostava il
peso ritmicamente da un lato all’altro, come a voler seguire la lancetta dell’orologio all’ingresso. La situazione sfiorava il ridicolo.
A meno di due anni da quando si era sposata, di nascosto da un
marito amoroso e desideroso di diventare presto padre, eccola lì,
alle dodici e diciassette di un giovedì mattina in coda per avere
una dannata prescrizione. Un piccolo foglio, con grafia poco leggibile, da ficcare lesto nel portafoglio e mostrare poi al farmacista strabico due incroci più avanti. “Le serve altro?”, “No, basta così, grazie”, ed in meno di trenta secondi le sue dita avrebbero afferrato una piccola scatola.

La storia comincia nella sala d’attesa di un consultorio. Credo che molte donne, per mille motivi diversi, si siano trovate almeno una volta nella vita in una sala d’attesa di un consultorio, a pensare a cosa qualcun altro avrebbe pensato di noi, ma perché questo arrovellarsi, perché questa necessità di consenso?
Costanza è una giovane ragazza alla quale la società chiede di “procreare” che non sente il desiderio di maternità, è davvero tanto strano?

Piacere, ma a chi?

Il dover piacere fa sì che si anteponga quello che “gli altri” si aspettano da noi a quello che davvero vogliamo.
Ad un certo punto Costanza si trova a dover scegliere tra famiglia, passione, lavoro. Come la sua insegnante di pianoforte anche lei sceglie la strada più sicura. Per poter essere indipendente prima possibile.

“Ah il Conservatorio, le sarebbe piaciuto molto anche a lei farlo.
A dodici anni aveva chiesto e ottenuto di poter studiare pianoforte.
Nel giro di un mese un vecchio verticale di legno rosso
era stato trasportato al quarto piano da quattro forzutissimi e
sudatissimi omaccioni. Dalla morte del padre era uno dei primi
momenti di gioia estrema. Si era messa a studiare con dedizione
e caparbietà, seguita da una vecchia insegnante in pensione che
le ricordava la signora sulle mille lire. Doveva essere stata un’ottima pianista da giovane, addirittura una promessa della musica ma poi si era sposata, aveva avuto una figlia e si era rassegnata ad insegnare Beethoven ad annoiatissimi ragazzi delle medie.”

Come ogni storia che si rispetti anche Costanza ha il suo “principe azzurro” che le chiede di avere figli:

“i figli dovrebbero avere genitori giovani, non credi? Anche noi dovremmo iniziare a pensarci, non sei d’accordo?”.
Lei non era d’accordo. Aveva ventotto anni e l’idea non la attirava
minimamente.

Abbiamo presentato “L’attesa” nell’ambito del festival OFF de L’ederità delle donne 2019 di Serena Dandini.

Se siete curiosi qui potete vedere un breve video della serata

Se volete acquistare il libro lo trovate su Amazon, sia versione kindle che cartacea.

Buona Lettura!

Pubblicato da angelaserra

Sono un'ingegnera aerospaziale, appassionata di innovazione e sostenibilità. Sono esperta in tecniche di riduzione costi, come Action Work Out (AWO) e TRIZ (Teoria della soluzione inventiva dei problemi), mi occupo di Turbine a Gas da circa 6 anni. Amo lavorare in gruppo, condividere e fare rete con le persone!

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