“La gentilezza che cambia le relazioni” come arrivare al cuore dei nostri simili e crescere insieme.
Ho rubato “La gentilezza che cambia le relazioni” a mio marito, si era incuriosito dopo aver conosciuto Lorenzo Canuti autore del libro insieme a Anna Maria Palma.
E’ un bel libro molto interessante sulla comunicazione, vissuta non come strumento di marketing ma come opportunità di crescita per se stessi e per gli altri.
E così, aggiungendo un pizzico di gentilezza, come il lievito nella torta, che si fanno crescere le relazioni.
Lo scopo prioritario è quello di coltivare la consapevolezza, la presenza, l’uso dell’attenzione attiva, l’ascolto profondo per garantire relazioni che contemplino il rispetto e la gentilezza verso l’altro, favorendo la costruzione di senso, di scopo e, in ambito aziendale, il raggiungimento di obiettivi professionali.
Ancora una volta si sottolinea l’importanza dell’ascolto, ma anche l’importanza di farsi capire. Riconosco come uno dei miei peggiori difetti quello di sintetizzare talmente tanto da non essere poi, talvolta, compresa. Credo questo derivi dalla mia sardità per cui siamo di poche parole e schietti. In realtà, mi rendo conto sempre di più quanto è importante assicurarsi di essere capiti, scegliere le parole accuratamente, soprattutto in questa era in cui si scrive e quindi non trasmettiamo il tono della nostra comunicazione!
Ascolto Efficace
Spesso mi trovo in situazioni dove chi parla viene interrotto e ribadisce “Posso finire per favore?”. Ascoltare è definito come “una carezza” è parte de “La gentilezza che cambia le relazioni”, alleniamoci di più ad ascoltare quello che gli altri hanno da dire, quali sono i loro bisogni. Credo che in effetti sia una ginnastica molto utile.
La disconferma, questa sconosciuta
Questa parte mi è piaciuta molto e l’ho già applicata nella pratica. La disconferma è la negazione dell’altro, è ignorare, mistificare, squalificare il prossimo. Correggere continuamente una persona è anche questa una disconferma, insomma è il contrario della conferma, dell’approvazione e dell’incoraggiamento. Mi vengono in mente le ipersoluzioni di Watzlawick Quindi che fare? Ecco la soluzione:
La prima volta che mi offendi è colpa tua, la seconda è colpa mia.
Proverbio Arabo
Ogni volta che si agisce o si subisce una disconferma, bisogna reagire, subito: il successo si costruisce sulle relazioni e con la volontà di essere un contributo e non un’ostacolo.
Quando mi accorgo di non aver invitato una persona importante ad una riunione, lo contatto, mi scuso, gli comunico cosa è stato detto. Se scopro di non essere stata invitata ad una riunione a cui dovevo partecipare, cerco di capire chi aveva organizzato, cosa è stato detto e perché non sono stata invitata.
Recriminare è inutile!
“La gentilezza che cambia le relazioni” porta poi ad esempio “le sette regole per avere successo” di Corey:
- Comprendere la persona
- Badare alle piccole cose
- Mantenere gli impegni
- Chiarire le aspettative
- Dar prova di coerenza personale
- Scusarsi sinceramente in caso di “prelevamento” ossia di disconferme agite
Ora, se il libro si intitola le sette regole, perché ne riportano sei? Mi sa che mi tocca leggere anche questo Corey…
Voglio chiudere con questa citazione:
La libertà fondamentale dell’uomo è quella di scegliere come si comporterà in ogni situazione.
Siamo sempre liberi di scegliere se essere gentili, incondizionatamente, con noi stessi e con gli altri.
Bel libro pieno di spunti.
Buona lettura
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