“La caffettiera del masochista” progettare per il godimento dell’utente

“La caffettiera del masochista” mi è stato consigliato da Chiara. Ottimo libro per chi lavora nel campo del design, del marketing, ma anche della psicologia. Partendo dalla psicologia delle persone spiega cosa sia il buon design ossia  “La legge di Norman”

“legge di Norman dello sviluppo del prodotto: il giorno stesso in cui parte un processo di sviluppo di un prodottosi scopre che è in ritardo sui tempi e sfora il budget”.

Design antropocentrico

Quando si progetta bisognerebbe pensare sempre a chi userà il prodotto che stiamo progettando. Al contrario spesso non si pensa all’uso e al bisogno a cui risponde il prodotto. In questo modo nascono termostati per manovrare i quali serve un laurea in ingegneria nucleare… e forse non basta.

la maggior parte dei problemi deriva dalla totale incomprensione dei principi di design necessari per un’efficiente interazione uomo-macchina. Perché questa deficienza? Perché la progettazione è un’opera per lo più di ingegneri, esperti di tecnologia ma non di psicologia. “Siamo uomini anche noi”, pensano,”quindi siamo in grado di capire i nostri simili”. Ma in realtà gli esseri umani sono straordinariamente complessi.

La caffettiera del masochista spiega come maggior parte dei problemi derivi dal fatto che quando non riusciamo ad usare oggetti tecnologici tendiamo a colpevolizzarci.

La zigrinatira del tappo dei detersivi indica dove va stretto per poterlo aprire. Tipico esempio di “affordance” che permette l’utilizzo del prodotto solo agli esperti

La conoscenza degli schemi cognitivi conscio e subconscio, del modo in cui le persone reagiscono davanti ai problemi dovrebbero essere la base della progettazione antopocentrica che mette al centro la persona con la sua psiche e i suoi bisogni.

Psicologia positiva

L’invito è per tutti trasformate gli insuccessi in esperienze di apprendimento, non date la colpa agli utenti se il vostro prodotto non viene usato correttamente. Più che dare messaggi d’errore fornire una guida sul corretto utilizzo,  facendo in modo che l’utente possa correggere i problemi autonomamente. Infine il consiglio migliore:

Pensate positivo, per voi e per le persone con cui interagite.

E ricordiamoci sempre che…

…Siamo umani…

Conoscete il Resilience engineering? Io non ne sapevo nulla. Si tratta di progettare in modo sostenibile cercando di prevedere il cambiamento e l’errore prima che il danno accada.

Risolvere il problema giusto fa la differenza tra designer e ingegneri o manager.

La soluzione brillante di un falso problema può essere peggiore che nessuna soluzione

Modello convergente divertente a doppio rombo del design

Saper distinguere quale sia la giusta soluzione fa parte di ciò che altri chiamano il “design discourse“.

Perché leggerlo

Infine il vero motivo per cui questo libro va letto è l’incitamento a godere del Buon design

…godere del Buon design…

Con quest’ultima citazione chiudo.

Buona lettura

 

Pubblicato da angelaserra

Sono un'ingegnera aerospaziale, appassionata di innovazione e sostenibilità. Sono esperta in tecniche di riduzione costi, come Action Work Out (AWO) e TRIZ (Teoria della soluzione inventiva dei problemi), mi occupo di Turbine a Gas da circa 6 anni. Amo lavorare in gruppo, condividere e fare rete con le persone!

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