“Italiani si rimane” in un modo in cui tutto cambia velocemente, si torna sempre alle proprie radici

“Italiani si rimane” di Beppe Severgnini: una bella sorpresa di Feltrinelli. Quest’anno mi sono voluta fare un regalo per Natale, e ho preso uno di quei libri che si trovano da Feltrinelli vicino alle casse, già impacchettato con una frase scritta sulla copertina. Questo era l’unico saggio e parlava di come affrontare il cambiamento. Non avevo mai letto nulla di Severgnini e, ora, me ne dispiaccio.

Imparare a volare

“Italiani si rimane” è l’autobiografia di Severgnini, parte dalle sue prime esperienze di scrittura nel giornale locale di Crema, fino ad arrivare all’attuale direzione di 7 il settimanale del Corriere Della Sera. Bellissimo il modo in cui dipinge Indro Montanelli:

Montanelli dirigeva l’orchestra di voci e opinioni. E ascoltava. Era un ottimo ascoltatore. Così bravo da mettere ansia.

Per imparare dagli altri il primo punto è ascoltare, è la caratteristica di tanti grandi leader. E purtroppo è ciò che manca ai dittatori.

Severgnini è stato per anni inviato all’estero, con contratti più o meno precari, mi ha colpito molto una delle sue affermazioni:

I galloni, vi assicuro, non mi appassionano. Ma sono convinto di una cosa, e vorrei la ricordassero i colleghi più giovani, quando dovranno decidere le loro carriere: cariche e contratti devono corrispondere agli incarichi, e viceversa. Altrimenti sono guai.

Purtroppo spesso la sete di potere prevale sul buonsenso.

“Italiani si diventa” è fitto di consigli, buoni per tutti, non i soliti consigli da manuale, ma frutto di quarant’anni di esperienza, ascolto, osservazione, riflessione: perdonare gli errori, esprimere i propri dubbi, non far pesare agli altri le proprie difficoltà.

Imparare vuol dire mettersi alla prova: continuamente e volentieri.

Ovviamente in questo modo si rischia di sbagliare, se non volete mettervi alla prova potete continuare a fare quello che sapete fare bene, ad arare il campo con l’aratro tirato dal cavallo, ma non sentite il rumore del trattore?

Gli americani spiegati agli operai

Grazie al suo grande successo nel spiegare gli stranierei agli italiani e viceversa, Severgnini fu invitato alla Fiat di Melfi, per preparare gli operai e gli impiegati ad affrontare l’arrivo degli americani dopo la fusione Fiat-Chrysler.

Restiamo Italiani, diventiamo Europei, “Italiani si rimane”

Una cosa che mi trova perfettamente d’accordo tra gli stereotipi sugli italiani è che amiamo le emergenze:

Forse non le amiamo, ma di sicuro diamo il meglio nelle situazioni impreviste ed eccezionali. E’ con l’ordinaria amministrazione che abbiamo qualche problema. Voi americani, viceversa.

Aspettative poche, curiosità tanta

Questo il motto di un mio ex collega, ormai in pensione, anche Severgnini ci propone un simile approccio: restare curiosi, stupirsi di quello che si scopre aiuta ad evitare le delusioni e, aggiungo, ad innovare!

La curiosità è quella che ha fatto si che Beppe Severgnini fosse uno dei primi blogger d’Italia. Nel 1998 ha fondato il forum Italians in cui raccoglie i commenti dei lettori. Mi piace l’analisi dell’innovazione dei mass media: dalla stampa a caratteri mobili, ai giornali, alla radio, alla televisione, fino a Internet. Il cambiamento arriva, è come un’onda puoi cavalcarla o farti travolgere. Mi piace però la classificazione delle generazioni di Severgnini:

Presentate un testo scritto, anche lungo, a un ottantenne: lo affronterà senza timori. Mettete un ventenne davanti a una videocamera: la sua naturalezza vi sorprenderà. Porgete un microfono a un cinquantenne/sessantenne: difficilmente verrà intimidito (e probabilmente rifiuterà di restituirvelo).

Siamo nell’era delle immagini, questa è la “Generazione Video“, la mia è la “Generazione Audio”, e quella dei miei genitori la “Generazione Testo“! Mi piace da pazzi questa classificazione.

Sette cose utili

Potremmo anche chiamarle le sette regole dell’innovazione:

  1. I posti belli producono nuove idee:  è un caso che il Rinascimento sia nato a Firenze? Lo stesso vale anche per i luoghi di lavoro.
  2. Mescolare fa bene: confermo, i progetti meglio riusciti sono stati quelli in cui siamo riusciti a mettere insieme un gruppo di lavoro variegati: esperti e principianti, uomini e donne, persone appartenenti a diverse funzioni e culture (nord-sud)
  3. Volpi e ricci sono complementari: è indispensabile avere in ogni attività persone eclettiche e creative, ma anche persone precise e con i piedi per terra. Aiuta ad essere creativi senza perdere il contatto con la realtà!
  4. Meno è meglio: eliminare i fronzoli!
  5. Viva il dissenso: chi non è d’accordo deve poterlo dire e, aggiungo va ascoltato!
  6. Fuori dalle scatole!: traduzione con licenza poetica di “Think outside the box”, la prima legge dell’innovatore!
  7. La leggerezza non è superficialità: Beppe questo andrebbe gridato ai quattro venti, basta prendersi troppo sul serio, l’ironia è segno di intelligenza!

Perché leggerlo

“Italiani si rimane” è ben scritto, divertente, utile. Potrebbe essere un manuale di gestione del cambiamento. Attenti: lo Tsunami sta arrivando, cavalcheremo l’onda o ci faremo travolgere? Senza una buona tavola da Surf credo che la risposta sia scontata.

Buona lettura

Pubblicato da angelaserra

Sono un'ingegnera aerospaziale, appassionata di innovazione e sostenibilità. Sono esperta in tecniche di riduzione costi, come Action Work Out (AWO) e TRIZ (Teoria della soluzione inventiva dei problemi), mi occupo di Turbine a Gas da circa 6 anni. Amo lavorare in gruppo, condividere e fare rete con le persone!

2 Risposte a ““Italiani si rimane” in un modo in cui tutto cambia velocemente, si torna sempre alle proprie radici”

  1. Carissima Angela, ho notato che ogni tanto qualche tuo post (che magari io ritengo interessante) sparisce dal tuo diario: lo vedo la mattina e poi … sparito! Non ti chiedo il perché e il percome. Ti esorto solo a tenere fede alla tua bella intelligenza e soprattutto alla tua libertà. Soprattutto sai che “il diritto e il torto, il giusto e l’ingiusto NON si dividono mai con un taglio netto”, come anche il bene e il male. Attenta a chi si crede “solo ed unico bene”, come cerco di fare io rifiutandomi in politica e società di essere “una stronza in più”. Ovvero NO alle strumentalizzazioni e alle volgarità. Baci e … conferma il tuo apprezzamento su Beppe Servegnini! Lo merita. Scusami se ti parlo così francamente: sii te stessa, bella e comunque e sempre carissima Giola! Ti voglio bene più che a me stessa! Mum.

    1. Non so perché scompaiono forse vanno solo in fondo alla lista, ma sul blog trovi tutto! È vero che spesso non c’è divisione netta tra bene e male, ma non possiamo stare sempre a guardare, davanti alle ingiustizie ( quelle che riteniamo tali) io prendo posizione. Non farlo significa lasciare il campo a chi le commette. “Mi scuso per le eventuali volgarità ” cit.

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