“Il problema del rinascimento” è un saggio scritto da Johan Huizinga negli anni 20.
Sono da tempo incuriosita delle cause che hanno portato alla rinascita delle arti e delle lettere proprio a Firenze. E non credo di essere l’unica, quest’anno all’Annual Meeting di BHGE diversi speakers hanno cominciato le loro presentazioni parlando di Firenze culla del Rinascimento.

L’imitazione della natura come ricerca di perfezione
In che cosa consiste il grande rinnovamento introdotto da Cimabue e da Giotto? Nell’imitazione della natura copiandone le forme ideali, alla ricerca del bello.
Oggi la chiamiamo biomimesi:
è lo studio consapevole dei processi biologici e biomeccanici della natura come fonte di ispirazione per il miglioramento delle attività e tecnologie umane. La natura viene vista come Modello(Model), Misura (Measure), e come Guida (Mentor) della progettazione degli oggetti e dei manufatti tecnici.
da Wikipedia

Arrivano i profughi
Nuclei di greci fuggiti da Costantinopoli rimisero l’occidente in contatto con lo spirito dell’antica Grecia.
Mi colpisce il fatto che l’arrivo di profughi abbia contribuito alla rinascita delle arti. Lo studio del Greco non solo come lingua ma come cultura ha portato non a copiare gli antichi, ma a tornare alle origini intese come fonti di sapienza e di bellezza.

La forza motrice del rinnovamento è stata, per Voltaire la vivacità del genio toscano.
Secondo molti il Rinascimento è stata una suprema necessità di ritornare alla bellezza della natura. Anche oggi si sente forte la necessità di tornare alla natura dopo che l’abbiamo stuprata, siamo davvero in un nuovo rinascimento?
Il medioevo fu, in tutto, l’epoca del pensiero sintetico e del grande senso della comunità
Il Rinascimento è stato invece espressione di individualismo.
Saper godere dell’essenza delle cose, nella loro bella forma
Questa è l’essenza del Rinascimento individualismo e ricerca del bello nella natura. Il problema del rinascimento per me è capire perché sia fiorito proprio a Firenze? Grazie ai greci, alla bellezza del paesaggio, all’individualismo dei toscani ? Ancora non mi è chiaro. Aspetto vostri commenti
Buona lettura
Io non credo che l’individualismo sia stato determinante, ma al contrario il motore mi sembra sia stato l’aver raccolto intorno all’ideale di ricerca della bellezza molte persone di varia estrazione; l’aver stimolato la formazione delle botteghe; l’aver provato a ragionare fuori dagli schemi dell’epoca.
In questo contesto così ‘ricco’ sono emerse le migliori individualità.
Come credo sia sempre accaduto le migliori individualità sono il frutto di un sistema, anche se pieno di difetti.
Le Botteghe, luoghi in cui si condividevano le conoscenze, tanto che gli allievi potevano arrivare a superare i maestri! Mi sembra un ottimo punto, grazie per il contributo Giovanni!