“Fare i manager rimanendo brave persone”: per il bene comune!

“Fare i manager rimanendo brave persone” consigliato da una collega e carissima amica che l’ha letto qualche tempo fa. Davvero una bella lettura, l’autore Giuseppe Morici, un manager che ha lavorato alla Barilla e ha provato a raccontare la sua esperienza e il suo punto di vista su come gestire le aziende.

Umanisti e umanità

Morici parte con un breve excursus su imprenditori illuminati e sui loro manager di fiducia.

La Olivetti inseriva nel proprio organico intellettuali di formazione umanistica perché nell’idea di Adriano Olivetti la formazione tecnico-scientifica e quella umanistica si dovevano integrare, dovevano coesistere

Uno dei segreti degli imprenditori di successo, l’abbiamo già detto tante volte, è la passione, lo stesso deve valere per il manager. Non scendere a compromessi con i propri ideali è il modo per fare i manager rimanendo brave persone. Il segreto del successo è coniugare passione e conoscenza. Non conoscevo Brunello Cucinelli e la sua impresa tessile qui un suo bellissimo TED. Ringrazio ufficialmente Morici per avermi fatto conoscere questo personaggio che, al termine del suo TED, consiglia la lettura!!

Un altro degli imprenditori che viene portato ad esempio è Leopoldo Pirelli e il suo decalogo.

Questi imprenditori vedevano la aziende non come

soggetti economici con una responsabilità sociale, ma soggetti sociali con una responsabilità economica. E’ equilibrio la parola magica, non vantaggio, non profitto. L’equilibrio resta, il profitto va e viene.

Grazie a Morici per avermi fatto conoscere il re del Cachemire. “Fare i manager rimanendo brave persone”

La grande bellezza

E cosa è la bellezza se non equilibrio di forme, colori, corpi? Come nella Firenze rinascimentale, la ricerca della bellezza fece si che esplodesse un periodo di grandi idee e invenzioni.

l’apertura culturale e i continui scambi economici, politici e culturali di Firenze e della sua leadership con tutte le principali capitali europee.

In Italia abbiamo la fortuna di vivere un luoghi bellissimi e questo, non solo secondo me, ci aiuta a produrre dei bellissimi prodotti, siamo circondati dal cosiddetto “design discourse” e dallo scambio di idee tra tecnici, umanisti, industria e università, arte ed economia. La bellezza nasce anche dalla cura, l’industriale che si preoccupa della provenienza delle materie prime, del modo in cui operano i suoi fornitori, perché solo col controllo di tutta la filiera siamo sicuri di avere prodotti sostenibili in linea con i valori propugnati dall’azienda.

Il rispetto del tempo

Bellissima la riflessione sull’importanza del tempo. Oggi ci viene chiesto di essere sempre disponibili, 24/7 come si dice,ma  alla fine non siamo mai disponibili, sempre con qualcosa da fare che ci ronza in testa, e-mail o social da controllare. Ecco questo uno dei punti che prendo: dare più valore al mio tempo. Spenderlo in modo oculato!

Tutto va veloce, abbiamo una capacità di calcolo ed elaborazione dati spaventose rispetto a quella che avevamo solo 20 anni fa. Sembra una conquista in realtà è un limite:

Chi si può permettere il lusso oggi di dedicare un analista per ogni categoria per dieci giorni ogni due mesi per analizzare le quote di mercato? Più dati, dunque, ma meno informazioni; più dati, ma meno persone per interpretarli e meno tempo per farlo. Meno intelligenze, meno intelligenza. Power point ha surclassato Excel. La comunicazione ha vinto sull’analisi.

Piccolo è bello?

In Italia abbiamo il più grande numero di piccole aziende famigliari:

Spesso nelle piccole aziende il fondatore è padre e madre e non ha bisogno di regole scritte o di ruoli definiti. I pochi collaboratori lo seguono per il suo carisma, per gratitudine, persino per amore a volte. E quell’imprenditore non ha alcun interesse a far crescere la propria creatura oltre la dimensione che gli consente il controllo assoluto.

E’ difficile nel mondo globalizzato che un imprenditore da solo riesca a gestire un’azienda di successo e a farla crescere “armoniosamente”. Per questo ci si affida ai manager. Visto come molti manager hanno gestito aziende come Enron, o il Monte dei Paschi o tante altre che, sull’orlo del fallimento sono state rilevate da grandi gruppi, bisogna cambiare qualcosa.  Morici fa una bella proposta:

Probabilmente occorrerebbe affidare le aziende ai filosofi per un decennio, in modo che possano, come voleva Platone, ricercare il bene comune, sulla base della razionalità a della loro conoscenza del mondo delle idee, senza farsi irretire dalle emozioni e dagli istinti

Perché leggerlo

Davvero un bel libro, tratta argomenti che per qualcuno potrebbero sembrare ovvi: chi non vuole “Fare i manager rimanendo brave persone”? La realtà dei fatti ci dimostra che spesso non è così: ci facciamo trascinare dall’emergenza del momento, dall’urgenza della trimestrale di cassa, e facciamo un piccolo compromesso con noi stessi e con la nostra etica. Ecco fatto questo passo poi la porta alla gestione piratesca è aperta.

Restiamo umani!

Buona lettura

Pubblicato da angelaserra

Sono un'ingegnera aerospaziale, appassionata di innovazione e sostenibilità. Sono esperta in tecniche di riduzione costi, come Action Work Out (AWO) e TRIZ (Teoria della soluzione inventiva dei problemi), mi occupo di Turbine a Gas da circa 6 anni. Amo lavorare in gruppo, condividere e fare rete con le persone!

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