“Chi ha spostato il mio formaggio?” l’inevitabilità del cambiamento

Accettare il cambiamento è il primo passo verso l’adattamento.

La macchina fotografica oggi un pezzo da museo simbolo dell’inevitabilità del cambiamento – “Chi ha spostato il mio formaggio?”

Sottotitolo: “Cambiare se stessi in un mondo che cambia: in azienda, a casa, nella vita di tutti i giorni”. Scritto da Spencer Johnson nel 1998 ha venduto milioni di copie.

Forse molti di voi l’avranno già letto, io avevo visto un post anni fa che lo consigliava. Gironzolando in libreria mi è capitato sott’occhio e non ho potuto esimermi dall’acquisto. Si tratta di una lettura che scorre davvero veloce, in 2-3 ore lo si finisce. Attraverso una “parabola” con topi e folletti ci parla del modo di affrontare il cambiamento.

Non si può che essere d’accordo con l’autore sul fatto che il cambiamento è inevitabile, e vince chi vi si adatta meglio evolvendo. Sono anni che studiamo la teoria darwiniana sull’evoluzione delle specie!

Eppure continuiamo a vedere aziende (e individui) che soccombono di fronte al cambiamento.

Come esempio potete leggere questo interessante articolo su Kodak e Fujifilm. Producevano entrambe pellicola da macchina fotografica, ma hanno reagito al cambiamento in maniera opposta ottenendo risultati opposti. Tra la teoria e la pratica c’è un vero abisso!

Perché leggerlo?

Due sono i punti che, secondo me, spesso sono sottovalutati:

Controlla il cambiamento

Anche se si vive in una situazione tranquilla, bisogna continuare ad “annusare il formaggio”. Guardarsi intorno, valutare l’andamento del mercato e quello dei nostri clienti, quali sono i prodotti che potrebbero sostituirsi al nostro, cosa fa la concorrenza. Emblematico il caso di Nokia passata dalle stelle alle stalle in tempo brevissimo per avere sottovalutato i concorrenti.

Questo è uno dei motivi per cui leggo così tanto. Ho imparato che non bisogna mai dare nulla per scontato, che è fondamentale mantenersi aggiornati. Non limitarsi ad analizzare il proprio settore, ma studiare anche quelli alternativi. Come ci insegna “Strategia Oceano Blu“.

Divertiti, sempre

Ma quello che davvero mi  piace è l’invito all’allegria, il protagonista si chiama “Ridolino”!

Vi invito ad apprezzare il cambiamento, senza di esso la vita sarebbe piatta e non avremmo opportunità di evolvere.

Sii pronto a cambiare rapidamente e a farlo con gioia sempre maggiore

Ecco, potrei fare mio questo motto. Credo fermamente che siamo animali sociali e possiamo influenzare le persone che ci circondano.

Creando un ambiente positivo chi ci sta intorno non può che rispondere positivamente. Come diceva il sommo poeta:

Amor ch’a nullo amato amar perdona

(Dante canto V Inferno)

A parte rari casi di assenza di empatia, vi assicuro che funziona!

Buona Lettura!

Pubblicato da angelaserra

Sono un'ingegnera aerospaziale, appassionata di innovazione e sostenibilità. Sono esperta in tecniche di riduzione costi, come Action Work Out (AWO) e TRIZ (Teoria della soluzione inventiva dei problemi), mi occupo di Turbine a Gas da circa 6 anni. Amo lavorare in gruppo, condividere e fare rete con le persone!

4 Risposte a ““Chi ha spostato il mio formaggio?” l’inevitabilità del cambiamento”

  1. Ok sull’innovazione e il cambiamento. Ma il riferimento in fondo a Francesca da Rimini e all’Inferno non mi sembra adatto, perché non è di buon augurio. Io avrei messo Eugenio Montale, contemporaneo e grande razionalista, che vuole consegnare ai suoi, nella corsa della vita, il valore della comunicazione e dell’intesa, indicando la via dell’intelligenza anche nelle situazioni difficili :
    <> Piccolo testamento. Grazie, Mum.

    1. non era mia intenzione augurare l’Inferno ai lettori.
      Se questo è accaduto è un altro caso di “dispatia” ossia mancanza di empatia!
      😀

  2. Ognuno riconosce i suoi: l’orgoglio
    non era fuga, l’umiltà non era
    vile, il tenue bagliore strofinato
    laggiù non era quello di un fiammifero.
    Non l’aveva preso, tra virgolette!

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