“Il capitale nel XXI Secolo”, un tentativo (per ora) irrisolto di ampliare le mie conoscenze di economia
Ancora un libro che mi ha attratto mentre vagavo per la libreria Alzaia. Nella terza di copertina, si dichiarava che l’aveva letto Obama! Se ce la fatta lui perché non io!
Le varie recensioni lo descrivono come
un grande libro, che può essere letto da un pubblico assai più vasto di quello degli economisti, e merita di esserlo
Michele Salvati, Corriere della sera
Grande lo è senza dubbio, 928 pagine, la Bibbia che ho in casa ne ha 415.
un libro importante e giustamente celebrato
Joseph Stiglitz, Premio Nobel per l’economia
Ho cominciato a leggerlo un paio di anni fa e, a fatica, sono arrivata a pagina 217.
Devo dire che l’argomento mi attirava molto, mi sarebbe piaciuto capire cosa è diventato il capitale dato che i proletari non esistono più. Oggi i figli non sono più una ricchezza ma un lusso, spesso li devi mantenere fino a 34 anni.
Il libro snocciola una grande quantità di dati e grafici sul capitale e su come si è trasformato negli anni a partire dalla Francia Rivoluzionaria.
Mi ha molto appassionato la teoria che il capitale segue il primo principio della termodinamica infatti
Il capitale di un sistema economico chiuso non si crea né si distrugge, ma si trasforma, passando da una forma a un’altra.
Quando sono arrivata a pagina 216, dove si presentava il dettaglio sull’evoluzione dell’economia renana dal 1870 al 2010 beh, ho gettato la spugna.
Perché leggerlo?
A questo punto spero che possa dirmelo qualcuno di voi. L’avete letto vi è piaciuto? Se andassi avanti troverei qualche epifania? Vale davvero la pena di arrivare in fondo?
Attendo vostri consigli e commenti
Se non fosse che ormai da anni non leggo più libri che superino le 300 pagine circa (e ci metto troppo anche con quelli) lo leggerei subito. Un consiglio: ci dovrebbe essere una parte dedicata alla finanziarizzazione del capitale. Riparti da lì.
Grazie del consiglio, anche altri mi hanno consigliato di riprovarci. Vi farò sapere!
Tutte le volte che vado in libreria sono tentato di acquistarlo: lo prendo, lo sfoglio, leggo qualche passaggio, … ma poi lo rimetto giù. Ha un approccio che non mi convince.
Allora ho preso “6 lezioni di economia” di Sergio Cesaratto: non riceverà una recensione dal premio Nobel ma lo trovo decisamente più efficace.
Giovanni
P.S.: ho studiato economia, ho letto 2 volte Il Capitale di Marx (molti anni fa) e mi ritengo un … vetero-comunista.
Grazie del tuo consiglio Giovanni ho.preso nota. La prossima volta che vado in libreria guardo se lo hanno.
Abbandonarlo definitivamente! Troppo lontano dai nostri interessi concreti. Il tempo è prezioso, dunque da dedicare a qualcosa di più costruttivo per noi. Gloria.
In verità qualcuno mi ha consigliato di leggerlo. È una pietra miliare dell’economia moderna. Per me fino ad ora più un macigno…per il momento resta sullo scaffale.
Anche il Capitale originale di Marx è un mattone illeggibile.
E detto da uno che si crede comunista è un po’ tanto. Diciamo che la materia è ostica e poco entusiasmante.
Poi la pedanteria dell’autore, supera la resistenza di un lettore moderno. L’avesse scritto un italiano, gli stessi concetti li avrebbe espressi in poco più di 200 pagine a dir molto. Di certo si deve considerare l’epoca e il pubblico a cui era diretto. Questo di Piketty non l’ho ancora letto. In materia di economia preferisco autori come J.Kennet Galbraith.
Grazie Giuseppe, che cosa mi consigli di Galbraith?