Le “Streghe” son tornate e pretendono le quote rosa

La strada verso le pari opportunità passa dalle quote rosa?

La befana, la strega più amata dagli italiani -Streghe – La riscossa delle donne in Italia

“Streghe”, pubblicato nel 2008, è un’inchiesta dell’ottima Lilli Gruber, che intervista personaggi legati al mondo femminile. Lo scopo è capire come possono le donne emergere in Italia.

Il sottotitolo “La riscossa delle donne in Italia” è più un augurio e una speranza che un fatto.  Il libro è un’analisi della situazione femminile in Italia.

Ma qual è il motivo che tiene le donne in posizione subordinata rispetto al maschio?

Alcuni passi sono davvero illuminanti:

Nessuno lascia il potere volentieri. Certamente non lo faranno il maschi a favore delle donne

(Massimo D’Alema)

A parità di specializzazioni, dopo i quarant’anni, quando arriva il momento di essere nominati primari, gli uomini sono sempre avvantaggiati

(Simonetta Draghi)

L’immagine della donna in Italia è peggiorata. Una campagna come quella della TIM  che ha scandalizzato il “Financial Times” la scorsa estate [2007] sarebbe stata impensabile negli anni ottanta

(Annamaria Testa)

Uno dei punti che emerge chiaramente dalle interviste è che non si è spiegato il femminismo ai giovani. Le conquiste ottenute grazie alle lotte delle donne (e di alcuni uomini) vengono date per scontate. In qualche modo l’individualismo delle donne ha lasciato che la società tornasse indietro di decenni.

Sulle quote rosa

Solo nelle nazioni in cui sono state introdotte le quote rosa, la percentuale delle donne al vertice è davvero significativa.

Le statistiche dell’occupazione femminile in Italia mostrano che peggio di noi sta solo la Grecia e, nell’area Euro, la Turchia e la Macedonia. Questa situazione è legata col benessere della nazione. Il lavoro femminile genera automaticamente altri posti di lavoro. La donna che lavora usufruirà di servizi alla persona e per la famiglia e avrà maggiore propensione al consumo. Probabilmente non andrà in ufficio in tutona e ciabatte!

Oggi, in Italia, abbiamo obbligo di riservare una percentuale di quote rosa nei consigli regionali e nei consigli delle società pubbliche. Purtroppo quest’obbligo si è spesso tradotto nel creare dei posti “minori” ad hoc per le donne.

Perché leggerlo

Le intervistate hanno pareri contrastanti quindi la lettura è utile a formarsi un’opinione al riguardo. Tante sono contrarie all’istituzione delle quote dato che le vedono come una “discriminazione al contrario” (sic!). Io sono sempre più convinta che la difficoltà a promuovere i migliori talenti possa essere superata grazie alle quote rosa.

Voglio chiudere con una citazione dall’intervista fatta a Luisa Todini, che dà qualche speranza alle donne:

da un’indagine fatta dalla fondazione Bellisario […risulta che…] se un padre azionista deve lasciare l’azienda a un erede preferisce la femmina al maschio.

Consiglio di leggere questo libro agli uomini che vogliono capire le donne…

…e alle donne che sono stufe di stare a guardare.

Buona Lettura!


Libro donato alla Biblioteca Femminista di Firenze in Via Fiesolana 2b

 

Pubblicato da angelaserra

Sono un'ingegnera aerospaziale, appassionata di innovazione e sostenibilità. Sono esperta in tecniche di riduzione costi, come Action Work Out (AWO) e TRIZ (Teoria della soluzione inventiva dei problemi), mi occupo di Turbine a Gas da circa 6 anni. Amo lavorare in gruppo, condividere e fare rete con le persone!

3 Risposte a “Le “Streghe” son tornate e pretendono le quote rosa”

  1. Sto leggendo un altro romanzo di Saramago: mi piace lo stile che corre come un fiume in piena, trascinando immagini e pensieri e modi di dire numerosissimi. Però il contenuto, per ora, è il solito macello o bordello: mi affascina il barocchismo della parola. Così lo leggo volentieri. (Nel tuo testo due refusi: qual è – va senza apostrofo perché troncamento; milgiore – correggi.) BACI!

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